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Umago – Settimana della Cultura Italiana: Dante chiude il cerchio

fulvio tomizza

Come dice il saggio, ma lo sappiamo tutti per esperienza, ogni bella cosa giunge al termine. Così anche ad Umago è arrivato il momento di chiudere la Settimana della Cultura Italiana dopo ben dieci giorni di manifestazioni culturali di altissimo livello, tra conferenze, film, mostre e teatro. Il cerchio si chiude armoniosamente là dove era iniziato, con Dante. Il 14 ottobre, in un’interessantissima conferenza Franco Fornasaro aveva gratificato il pubblico istriano informandolo che, da comprovate fonti storiche, è praticamente accertata la presenza del poeta sulla nostra penisola, mentre ieri, il Teatro Stabile di Verona ha offerto agli umaghesi “Sulle tracce di Dante” una proposta di teatro innovativa e fuori dai canoni.

Che quest’anno ricorresse un importante anniversario riguardante Dante Alighieri, il 700º della morte per la precisione, ce n’eravamo già accorti; manifestazioni e spettacoli in suo onore si sono susseguite in Istria per tutto il 2021. Anche un secolo fa Dante era stato al centro di simili festeggiamenti, ma una volta terminate le celebrazioni era stato anche oggetto di un trattamento meno ossequioso e più ruvido, quando, proprio nell’ottobre 1921, due antropologi Giuseppe Sergi e Fabio Frassetto effettuarono la ricognizione delle sue spoglie, costatando tra le altre cose che il poeta “aveva il cranio dolicomorfo, molto capace e di notevole peso”. Come dire che aveva un cranio capiente per ospitare un cervello superiore alla media, quasi che la natura si fosse premunita di creare le condizioni fisiche adatte per contenere un genio di eccezionale natura.

fulvio tomizza

Quello che sorprende, però è il rilevamento della precedente ricognizione, effettuata nel 1870, cinque anni dopo il ritrovamento delle ossa stesse, in cui la statura di Dante è annotata a 167 centimetri. Solo? Sarà anche stata una altezza di tutto rispetto per l’epoca, ma ci sembra insignificante rispetto alla sua vera statura, quella artistica, intellettuale e morale che è immensa. Dante poeta, Dante filosofo, Dante politico, Dante linguista, Dante uomo appassionato, vessato, ferito ed esiliato; in qualsivoglia veste, Dante ha proiettato la sua lunga ombra al di là dei confini delle lingue e delle culture e oltre la barriera del tempo. Ha parlato agli uomini di ogni epoca, e riesce a parlarci anche oggi, perché la sua voce sembra avere il potere di penetrare direttamente nell’essenza umana, imperturbato dalle contingenze individuali di sesso, età, tempo e luogo.

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