Notizie & Avvenimenti
Gli sguardi di Alida Valli
Per quale motivo ci troviamo improvvisamente di fronte a un’abbondante offerta di tributi in onore di Alida Valli? Solo perché quest’anno ricorre il centesimo anniversario della sua nascita a Pola? Questa può essere una spiegazione, ma risulta insufficiente se pensiamo che già all’annuncio della sua morte nel 2006 erano in molti a pensare “Alida chi?” Infatti, l’attrice che, com’è noto, non aveva mai adottato comportamenti da diva e non amava né apparire né parlare di sé, era quasi svanita dall’immaginario collettivo e in breve tempo il suo ricordo si era sbiadito fino quasi all’oblio.
Un tesoro nella casa di Budrio
Quindi ci dev’essere un’altra ragione che magari va ricercata nel periodo seguente la sua scomparsa, quando gli eredi si sono ritrovati a dover decidere che cosa fare di tutte le cose che la loro mamma e nonna si era lasciata dietro. Nello svuotare una casa che Alida Valli aveva a Budrio in provincia di Bologna, i nipoti hanno trovato una grande quantità di casse di cartone contenenti materiale vario, che fino a quel momento aveva resistito sia alle intemperie che ai tentativi di furto nella casa disabitata. Quando hanno aperto le scatole si sono accorti subito di avere tra le mani un vero tesoro. In esse era incapsulato quasi un secolo di storia del cinema. L’attrice che ovviamente amava appassionatamente il suo lavoro aveva collezionato tutto quello che aveva potuto sia per tutto il periodo in cui aveva lavorato (1935 – 2002) come anche del periodo precedente, con alcuni cimeli che risalivano alla fine dell’800.
Diari, lettere, memorabilia
C’era di tutto: oltre ai diari e alle circa 5.000 lettere, nelle casse erano contenuti documenti promozionali di film, soggetti, sceneggiature e copioni, ritagli di stampa, pressbook, programmi di sala e altro materiale grafico. Nella loro illuminata generosità gli eredi, ma soprattutto il nipote Pierpaolo De Mejo, anche lui impegnato nell’ambiente cinematografico, hanno reso disponibile il materiale affinché venisse conservato, tutelato e valorizzato.
Il primo a tuffarsi in questo nuovo mare è stato Mimmo Verdesca, che dopo averlo sondato in lungo e in largo per qualche anno ne ha ricavato il capolavoro di film “Alida” che è stato presentato sia a Venezia che a Cannes (purtroppo durante il periodo delle restrizioni Covid) e la sera del 18 ottobre anche proiettato ad Umago. Poi sono partite per l’Italia varie mostre fotografiche dedicate alla Valli; già nell’aprile 2017 una a Roma e quest’anno una a Spilimbergo e un’altra a Milano.
Una collezione personale
E adesso anche Umago nella propria galleria apre una mostra di immagini dell’attrice che è speciale per due ragioni: la prima perché è stata creata ad hoc per questa manifestazione e quindi Umago sta godendo di una gustosa anteprima culturale, e in secondo luogo perché per il materiale non si è ricorsi al summenzionato lascito Valli né agli archivi dell’Istituto Luce, ma alla collezione personale di un amante del cinema, Carlo Montanaro che opera oltresponda, a Venezia. Tra le immagini della collezione il curatore, Lorenzo Micheli, ha individuato immediatamente il taglio che voleva dare all’esibizione che ha voluto intitolare “Sguardi” in quanto, come ci racconta Mariella Magistri, presidente Associazione Casa del Cinema Trieste, l’attenzione è stata posta “sul valore dello sguardo nel senso sia generale che metaforico: sguardi su tutta la sua attività (come attrice) e i suoi sguardi come donna” dai famosi occhi color lavanda, si potrebbe aggiungere. Perciò la mostra vuole presentare “la visione di un’attrice italiana, istriana, ma di valenza internazionale. (Dare) una visione su alcuni scorci, su alcune immagini di film più o meno noti, ma sempre fondata su di lei e la sua personalità”, aggiunge la Magistri, che conclude ribadendo che l’obiettivo della mostra è di mettere Alida Valli “al centro, come attrice e come donna”.
Immagini e parole
Nei locali della galleria umaghese per il pubblico ci sarà la piacevole sorpresa di trovare una mostra fatta di immagini e parole. Alle bellissime foto sono state intercalate frasi significative sia personali, dell’attrice, sia commenti, pensieri e omaggi espressi su di lei da colleghi e familiari riprese dal già citato film “Alida”. Bisogna complimentarsi con gli ideatori, perché nel fare questo hanno ottenuto un effetto molto cinematografico che aggiunge valore all’originale tributo per la Valli.
La carrellata delle immagini copre tutti i periodi della carriera dell’attrice, perciò la vediamo freschissima e incantevole nei film dei “telefoni bianchi”, misteriosa e altera nella fase hollywoodiana, profonda e altamente espressiva della fase del cinema d’autore e di una maturità segnata, ma autentica e austera nella fase finale della sua lunga stagione lavorativa. Inoltre, dalle sue parole “emergono – come dice la didascalia iniziale – la (sua) forza caratteriale… la curiosità pulsante, la sua dedizione per il lavoro”.
Quindi questa mostra, come anche le altre manifestazioni, non è un riflesso condizionato allo scoccare di un centenario, ma un atto dovuto per celebrare e riconoscere un grande talento che ha visto i natali in Istria.
«Avere qualcosa da dire»
A fare gli onori di casa all’inaugurazione di ieri, 19 ottobre, ci hanno pensato la vicesindaco per la minoranza, nonché presidente della Comunità degli Italiani di Umago, Floriana Bassanese Radin, e la direttrice dell’ente Festum, Larisa Gasperini. Erano presenti anche il sindaco di Umago, Vili Bassanese, il vicesindaco Mauro Jurman e Jessica Acquavita, vicepresidente della Regione istriana, Fabrizio Somma, segretario generale dell’UPT, Mariella Magistri per l’Associazione Casa del Cinema e per l’intrattenimento musicale post-inaugurazione la cantante Ornella Serafini e il provetto pianista-tastierista Marco Ballaben. Da menzionare anche la graditissima presenza di Mimmo Verdesca e Alessandro Centenaro, rispettivamente regista e produttore del film “Alida”.
In conclusione di un’altra memorabile giornata culturale, desideriamo condividere con i lettori uno splendido pensiero di Alida Valli, che sembra riassumere il suo ethos sia lavorativo che di vita: “Il tempo non è scivolato su di me. Io gli sono andata dietro senza paura. Non è importante rimanere giovani e belli, ma avere qualcosa da dire e possedere i mezzi espressivi per dirlo.” Realizzata nell’ambito delle Giornate della Cultura italiana del Consolato generale d’Italia a Fiume sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica Italiana, in collaborazione con UPT, UI, Città di Umago, Comunità degli Italiani di Umago ed Ente Festum di Umago, la mostra rimarrà aperta fino al 30 ottobre negli spazi della CMM Galleria della Città di Umago.